Giulio Turcato – quotazioni opere

Quanto vale un’opera di Giulio Turcato?

Di media le sue opere su tela hanno prezzi che variano dai 2.000 euro per quelle di piccolo formato, sino ai 7.000 euro per quadri di maggiori misure.

Alcune tipologie particolari, come i reticoli o le superfici lunari, possono raggiungere valutazioni più elevate.

Per quanto riguarda le opere su carta, mediamente sono vendute per cifre che vanno da 800 euro sino a 2.000 euro.

Le opere grafiche hanno valori che vanno dai 100 euro fino ai 300 euro.

Le sculture hanno quotazioni dai 500 euro fino ai 5.000 euro.

Ad ogni modo consigliamo sempre di prendere questi dati “con le pinze” e di confrontarvi con un esperto del settore prima di trarre conclusioni.

 

Giulio Turcato, valutazioni gratuite

La nostra galleria d’arte è interessata all’acquisto di quadri e dipinti del pittore Giulio Turcato (1912 – 1995). Vendite, valutazioni, valore, quotazioni e prezzi delle opere realizzate dall’artista.

CERCHIAMO OPERE IMPORTANTI DELL’ARTISTA Giulio Turcato.

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La galleria d’arte Ponti, specializzata anche in arte moderna e contemporanea è interessata all’acquisto di dipinti e opere d’arte in generale realizzate dall’artista. La nostra sede è a Roma, in pieno centro storico.

Cerchiamo quadri, pitture e disegni di ogni genere: olio su tela, acquerelli, chine su carta e composizioni.

Per qualsiasi informazione in merito all’artista, per conoscere i prezzi, il valore e le quotazioni o per proporre la vendita di una delle sue opere contattateci:

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Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Risposte immediate.

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Giulio Turcato, quadri e opere

  1. Influenze e formazione: Turcato ha studiato arte a Venezia, frequentando il liceo artistico e la scuola di nudo artistico. Nel 1946, ha trascorso un periodo a Parigi, dove ha studiato l’arte di Kandinsky e Picasso. Queste esperienze hanno sicuramente influenzato lo sviluppo del suo stile artistico.
  2. Astrattismo e Informalismo: Turcato è noto soprattutto per la sua adesione all’astrattismo e all’informalismo. Nel corso degli anni, il suo stile ha subito una trasformazione notevole. Mentre alcuni dei suoi contemporanei, come Emilio Vedova, si stavano orientando verso una pittura più violenta e gestuale, Turcato ha adottato un approccio più controllato e “raffreddato” nel trattamento del colore e della forma.
  3. Materiali e tecniche: Turcato è stato sperimentatore nell’uso di materiali. Ha utilizzato la sabbia per creare un aspetto cangiante e ha incorporato la gommapiuma nelle sue opere, creando suggestive “Superfici lunari”. Questa attenzione ai materiali e alle tecniche ha contribuito a definire la sua estetica distintiva.
  4. Appartenenza a gruppi artistici: Turcato ha fatto parte di diversi gruppi artistici durante la sua carriera, tra cui il “Fronte Nuovo delle Arti” e successivamente il “Gruppo degli Otto”. La sua partecipazione a questi gruppi ha riflettuto il suo coinvolgimento negli sviluppi artistici e culturali del suo tempo.
  5. Esposizioni e riconoscimenti: La carriera espositiva di Turcato è stata straordinaria. Ha partecipato alla Biennale di Venezia in numerose edizioni, ottenendo riconoscimenti come il Premio Nazionale nel 1958. Ha anche esposto in tutto il mondo, includendo mostre al MoMA di New York, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, e in altre istituzioni prestigiose.
  6. Tematiche ricorrenti: Pur nell’astrazione delle sue opere, alcuni temi ricorrenti nelle creazioni di Turcato includono l’esplorazione della forma, del colore e della texture. La sua produzione artistica è caratterizzata da una ricerca costante e da un’evoluzione nel modo in cui ha affrontato questi elementi.

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Informazioni su Giulio Turcato

Giulio Turcato è stato un artista italiano nato a Mantova il 16 marzo 1912 e morto a Roma il 22 gennaio 1995. Di seguito sono riportati alcuni dettagli sulla sua vita e le sue opere:

E’ ricordato per essere stato uno dei membri più importanti del GRUPPO FORMA 1, insieme a Carla Accardi, Piero Dorazio, Antonio Sanfilippo e Achille Perilli.

Compie gli studi artistici a Venezia, frequentando sia il liceo artistico che la scuola di nudo artistico. Dopo periodi trascorsi a Palermo e Milano, nel 1942 presenta la sua prima opera (una Maternità) alla Biennale di Venezia.

Nel 1943 si trasferisce a Roma, dove frequenta l’Osteria Fratelli Menghi, un noto luogo d’incontro per artisti, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti dagli anni ’40 agli anni ’70. A Roma, insieme a Emilio Vedova e Toti Scialoja, espone alla Galleria dello Zodiaco e alla Quadriennale di Roma.

Partecipa attivamente alla Resistenza italiana e dopo la guerra decide di stabilirsi definitivamente a Roma, anche se nel 1946 si reca a Parigi per approfondire lo studio dell’arte di Kandinsky e Picasso.

Nel 1947 firma il manifesto “Forma 1” e nel 1948 partecipa alla Rassegna Nazionale di Arti Figurative (V Quadriennale Nazionale d’Arte) di Roma.

In seguito, si unisce al gruppo del Fronte Nuovo delle Arti, partecipando alla Biennale del 1948 con il gruppo; successivamente, a causa di divergenze sia sullo stile dei membri del “fronte” sia sulla concezione del ruolo politico richiesto all’artista, Turcato si distacca dal gruppo nel 1952 per aderire al cosiddetto Gruppo degli Otto. Questo gruppo include alcuni dei più noti esponenti dell’astrattismo informale italiano come Afro, Birolli, Corpora, Santomaso, Morlotti, Emilio Vedova e Mattia Moreni. Nel 1952 partecipa a una discussa edizione della Biennale.

Nel 1949-1950, Turcato si unisce al progetto di Giuseppe Verzocchi per creare una Collezione di quadri dedicata al lavoro nella pittura contemporanea. Invia un autoritratto e l’opera “Gli scaricatori”, ora conservata presso Palazzo Romagnoli a Forlì.

Il suo astrattismo assume una dimensione unica e originale, con un percorso che sembra opposto a quello di Emilio Vedova. Mentre Vedova si orienta verso la violenza del segno, Turcato “raffredda” le sue creazioni, utilizzando colori che emergono lentamente dalla tela. Si serve di materiali come la sabbia (che conferisce un aspetto cangiante), il monocromo e la gommapiuma, con cui realizza suggestive “Superfici lunari”.

La carriera espositiva e il successo critico di Turcato sono straordinari nell’arte italiana del ‘900. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1954, 1956, 1958 (con Sala personale e vincitore del Premio Nazionale), 1966 (con Sala personale), 1968, 1972 (con Sala personale), 1982, 1986, 1988, 1993 e infine nel 1995, totalizzando 15 partecipazioni alla rassegna veneziana.

Nel 1951 vince il primo premio al Premio del Golfo a La Spezia con l’opera “Cantiere”, attualmente esposta al Centro d’arte moderna e contemporanea (CAMeC). Nel 1953 riceve un premio acquisto durante la prima edizione del Premio Spoleto. Nel corso di una delle numerose Quadriennali romane a cui è stato invitato, nel 1955 la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma acquista il suo “Reticolo” per le collezioni permanenti. In altri anni, Turcato ottiene il primo premio e il premio della Presidenza del Consiglio.

Nel 1963, una sua opera è esposta alla mostra Contemporary Italian Paintings in alcune città australiane. Nel 1963-64 partecipa alla mostra Peintures italiennes d’aujourd’hui, organizzata in Medio Oriente e Nord Africa.

Turcato espone in mostre personali in tutto il mondo, inclusi eventi come le rassegne documenta di Kassel e la Biennale di San Paolo. Tra i musei in cui espone, figurano il MoMA di New York, il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, la Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco, il Musée de l’Athenée di Ginevra, il Philadelphia Museum of Art e molti altri.

 

Vendita quadri

Se desideri mettere in vendita un’opera di Giulio Turcato e ti trovi alla ricerca di una guida esperta, la soluzione migliore è avvalerti di professionisti specializzati che saranno in grado di gestire ogni aspetto del processo di vendita al tuo posto. Affidandoti a un team competente, potrai godere di un supporto completo per ottimizzare la transazione e massimizzare il valore dell’opera d’arte sul mercato.

Il primo passo cruciale è comprendere l’autenticità dell’opera stessa. Per garantire la corretta attribuzione e documentazione, è essenziale contattare l’Archivio Giulio Turcato. Questo passo è fondamentale per fornire ai potenziali acquirenti la certezza che l’opera sia effettivamente autentica e riconducibile all’artista.

Gli esperti dell’archivio potranno fornire le informazioni necessarie e la documentazione ufficiale che attesta l’autenticità dell’opera d’arte. Questo processo di verifica è cruciale per stabilire la provenienza e la storia dell’opera, elementi che possono influenzare significativamente il suo valore sul mercato.

Una volta ottenuta la certificazione di autenticità, il team di professionisti si occuperà di coordinare tutti gli aspetti logistici della vendita. Ciò può includere la pianificazione di mostre o esposizioni, la gestione delle trattative con potenziali acquirenti, la definizione del prezzo di vendita ottimale, e l’organizzazione delle modalità di trasferimento dell’opera al nuovo proprietario.

In aggiunta, i professionisti specializzati avranno le competenze necessarie per promuovere l’opera attraverso canali appropriati, sfruttando le piattaforme online, le aste d’arte e le reti di collezionisti. Questo approccio mirato contribuirà a massimizzare la visibilità dell’opera sul mercato, attirando l’attenzione di potenziali acquirenti interessati.

In definitiva, la scelta di affidarsi a professionisti del settore semplifica notevolmente l’intero processo di vendita di un’opera d’arte di Giulio Turcato, garantendo che ogni dettaglio venga gestito con attenzione e competenza. Questo approccio professionale favorisce una transizione fluida e di successo dalla decisione di vendere l’opera alla conclusione della transazione con il nuovo acquirente.

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