Anna Daučíková alla Secessione, Vienna


IO.
Il mio corpo mentale cerca un linguaggio, cerca le mani parlanti, i fianchi, le orecchie, i piedi in tutte le loro ricomparse. La sua grammatica è concava e convessa, la gestualità è la sintassi.
(ANNO DOMINI)

Anna Daučíková è una pioniera dell’arte femminista-queer in Slovacchia e Repubblica Ceca. Insegnando per molti anni presso le accademie d’arte di Bratislava e Praga, e negli ultimi anni presso l’Accademia estiva di Salisburgo, lei conta per i più influenti pensatori nel campo della teoria e della pratica queer.

Dopo aver completato suo studi presso l’Accademia di Belle Arti di Bratislava nel 1978, lei si trasferì a Mosca (allora URSS) all’inizio degli anni ’80. Tornata a Bratislava nel 1991, Daučíková ha diretto la sezione artistica della rivista femminista ASPEKT. Suo la pratica artistica si è spostata dal lavoro in studio mentre lei si unì a eventi di performance art, ampiamente organizzati nella scena artistica slovacca a metà degli anni ’90. In suo la video arte, il coinvolgimento del corpo dell’artista e dell’azione corporea proiettata sullo schermo diventa suo preoccupazione principale, presentando affermazioni femministe e queer. Negli ultimi cinque decenni, l’artista ha sviluppato un’opera completa che comprende pittura, fotografia, collage, film e scultura. Lei ha sviluppato una pratica che esplora il concetto di “corpo mentale”, un risultato di suo preoccupazione per cosa lei ha coniato come “intermedio” per esprimere e negoziare suo identità transgender.

Due recenti lavori video, non ancora proiettati in un contesto europeo, che negoziano o tentano di manifestare questo concetto, costituiscono il quadro tematico della mostra. Al centro di entrambe le opere c’è la ricerca di un linguaggio prototipico, non verbale. Eseguito attraverso gesti e sequenze di movimenti ritmici corporei, lavora su un meta-livello che offusca chiaramente definiti, e quindi costringono le attribuzioni di significato.

Nel video Così uno e così mio II. (2022), presentato su quattro monitor, Daučíková può essere visto esercitare, o meglio incarnare, suo idea del “corpo mentale”. Lei agisce davanti e per la telecamera, che lei dirige anche. In Parlando con te (2021), un’opera video creata nel contesto della Biennale di Jakarta, Daučíková e Tamarra, artista queer che vive a Jakarta, si incontrano attraverso lo schermo in uno scambio gestuale sulle nozioni di in-betweenness. Queste opere video centrali sono affiancate dalle precedenti serie fotografiche di Daučíková, in cui i gesti fisici o le loro cariche di contenuto sono al centro dell’analisi pittorica.

ES_Ho trovato gratificazione nell’individuare forme che provengono da gesti e suoni, da ben-parole vicine. . . e visto, tutto insieme crea il “me”. (ANNO DOMINI)

a Secessione, Vienna
fino al 6 novembre 2022



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