“Annette Kelm. Die Bücher” alla Fondazione ICA Milano


Il focus principale del progetto espositivo, originariamente presentato al Centro di Documentazione per la Storia del Nazionalsocialismo di Monaco nel 2019, è la rappresentazione del libro, inteso come oggetto in grado di trascendere il suo mero ruolo di strumento narrativo per divenire una metafora vivente. Nell’opera di Annette Kelm, il libro diventa frammento di uno specifico tempo storico e veicolo di una riflessione potente, articolata attorno al peso del passato e all’impatto che ha sul presente.
La mostra si articola intorno a un percorso di immagini fotografiche, una selezione di scatti accuratamente studiati dall’artista per raccontare un capitolo tristemente noto della storia del Novecento. Ognuna delle 104 fotografie allestite al primo piano della Fondazione ritrae uno dei volumi che erano stati banditi dai nazionalsocialisti a partire dal 10 maggio 1933, quando un gruppo di studenti diede alle fiamme più di 30.000 libri nell’Obernplatz di Berlino. L’incendio, che segnò il punto di partenza del progressivo allineamento dell’opinione pubblica al partito politico che l’aveva ispirato, segnò anche l’inizio delle persecuzioni di scrittori e intellettuali contrari a quegli ideali politici. Tra gli autori banditi c’erano alcuni scrittori famosi come Erich Kästner e Stefan Zweig insieme a nomi meno noti, oltre ad autori di libri per bambini.
La ricerca avviata da Annette Kelm ha visto l’artista concentrarsi su un vero e proprio studio delle edizioni, che ha portato all’accurata selezione di una serie di volumi, sia di collezioni pubbliche che private, pubblicati tra il 1913 e il 1944. L’interesse di Kelm è specificamente rivolto a una peculiare spirito culturale e urbano, che riflette le avanguardie degli anni ’20 e ’30. Kelm dedica una particolare attenzione al design delle copertine, che, sulla scia del movimento Book Art, si è ispirato alle innovazioni promosse da movimenti artistici contemporanei come Espressionismo, Costruttivismo, Bauhaus e Dada. I libri distrutti di Annette Kelm sono ritratti secondo precisi criteri formali e rivivono, ritrovando la propria dignità, attraverso l’obiettivo della macchina da presa. L’artista ha lavorato alla serie dal 2019 al 2021, concludendo la ricerca lo scorso anno.
Attraverso un’estetica bidimensionale e seriale, sottolineata dall’uso di sfondi sobri e di luci neutre, Annette Kelm costruisce un ponte tra passato e presente, dove tutte le barriere storiche vengono superate in un’analisi urgente e profondamente rilevante.

a Fondazione ICA, Milano
fino al 15 ottobre 2022



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