La peggiore ricostruzione fossile mai vista » Design di cui ti fidi


Questa immagine ridicola non può che farti ridere. Nel 1663, in Germania fu scoperto lo scheletro fossile parziale di un rinoceronte lanoso… che alla fine portò alla creatura che vedi sotto. Questo è l'”Unicorno di Magdeburgo”, la peggiore ricostruzione fossile della storia umana.

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Lo scienziato prussiano Otto von Geuricke è l’uomo dietro questa ridicola esibizione di ossa. Nel 1663 trovò alcuni resti ossei di un rinoceronte lanoso, una specie ormai estinta che un tempo vagava per gran parte dell’Eurasia settentrionale, fino alla fine dell’ultima era glaciale.

In realtà credeva che la collezione di ossa fossilizzate appartenesse a un unicorno. Circa cinque anni dopo la loro scoperta, Otto von Geuricke ricostruì le ossa nella forma in cui sono rappresentate oggi. Attualmente l’unicorno è conservato al Museum für Naturkunde di Magdeburgo, in Germania.

h/t: triste e inutile

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Il corno è molto probabilmente la zanna di un narvalo, una balena di medie dimensioni che vive nelle acque artiche intorno alla Groenlandia, al Canada e alla Russia. Il canino superiore sinistro dei maschi del narvalo forma una lunga zanna attorcigliata a spirale con una lunghezza fino a più di 3 m (10 piedi in unità di misura di libertà). Il teschio dell’unicorno sembra un teschio fossile di un rinoceronte lanoso e le scapole e le ossa delle due zampe anteriori provengono dal mammut lanoso estinto.

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L’unicorno, una creatura mitica resa popolare nel folklore europeo, ha affascinato l’immaginazione umana per oltre 2000 anni. Per la maggior parte di quel tempo, fino al Medioevo, anche la gente credeva che fossero reali. Le radici del mito dell’unicorno risalgono almeno al 400 a.C., quando lo storico greco Ctesia documentò per la prima volta un animale simile a un unicorno nei suoi scritti sull’India. Questi primi resoconti descrivono l’unicorno come feroce, veloce e impossibile da catturare, con un corno magico in grado di curare numerosi disturbi. Durante il Medioevo, le immagini e le descrizioni dell’unicorno erano comunemente incluse nei bestiari medievali e l’unicorno divenne un motivo popolare nell’arte medievale. Chissà, forse anche al giorno d’oggi ci sono persone che credono negli unicorni. Dopotutto abbiamo dei credenti della Terra piatta, quindi perché non gli unicorni?





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