“Maximilian Arnold: Schegge” al MATTA, Roma


Creando collage da un archivio sterminato di immagini, il pittore sceglie la tecnica come base strutturale del suo lavoro. Trasferisce i propri stencil su tela per dipingere su poliestere con vernice acrilica. Lavorandoci ripetutamente con un ammasso di attrezzi oltre al pennello, si trattano tele e strati di pittura con stracci, taglierine, carta vetrata, spatole, spugne e oggetti di uso comune per la stampa transfer come lastre, tubetti di colore, coperchi e lastre di plastica . I dipinti multistrato vengono accuratamente modificati in modo intuitivo fino alla fine, ma il loro potenziale è apparentemente inesauribile.

La pittura diventa un processo nell’opera di Maximilian Arnold, in cui unisce il visibile e l’effimero in un cosmo altamente specifico; diventa l’archiviazione del reale effimero e momentaneo. Così, il lavoro del pittore emerge come un archivio di avvenimenti: apre il presente, rendendolo all’inaspettato e al nuovo.

I dipinti di Arnold possono essere esplorati ancora e ancora, consentendo allo spettatore di sperimentarli costantemente nella loro interezza. All’interno dello spazio di Via delle Mercede, in cui Gian Lorenzo Bernini visse con la moglie fino alla sua morte avvenuta nel 1680, e che sarebbe poi diventata la Galleria dell’Oca di Luisa Laureati Briganti, MATTA presenta i dipinti di Arnaldo, dando alle opere una collocazione che permette al sempre -mutevole qualità dello spazio e le opere emergono di nuovo.

Marlene A. Schenk

a MATTA, Roma
fino al 15 dicembre 2022



Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *