Manovra 2024: per la cultura mancano investimenti e visione



Con 200 voti favorevoli, 112 contrari e 3 astenuti la Manovra di bilancio 2024 è stata approvata definitivamente dalla Camera. I 109 articoli del testo, già approvati in Senato lo scorso 22 dicembre, sono arrivati blindati a Montecitorio dove hanno ricevuto l’ok ufficiale senza modifiche. Ma se solo un anno fa su queste pagine si auspicava che la prima manovra del Governo Meloni fosse un timido tentativo di transizione dalla vecchia amministrazione verso un futuro in cui alla cultura italiana (culla dell’identità nazionale) fosse riconosciuto un ruolo centrale, quest’anno emerge con maggiore chiarezza la mancanza di una visione sulle politiche culturali per il nostro Paese. La retromarcia sul Piano Nazionale di Digitalizzazione, la soppressione della Digital Library, fino alla recente richiesta di più tagli al settore cinematografico e un generale disinvestimento futuro nelle diverse articolazione del settore culturale, mentre aumentano le voci di spesa per la diplomazia culturale, sono segnali di uno stato di profonda confusione sul senso e sul peso della cultura per lo sviluppo dell’Italia. Perché, alla fine, di questo si tratta quando parliamo della Legge di Bilancio: di cosa conta e cosa no per chi governa. Gli ambiti strategici su cui investire e quelli relegati a raccogliere le briciole dei fondi complementari.

Via libera all’impegno di spesa

Come si evince dall’articolo 15 della Legge di Bilancio, lo stato di previsione del MiC espone una dotazione complessiva per l’anno 2024 di 3.670,4 milioni di euro, di cui 3.660,5 milioni di spese finali e 9,9 milioni di rimborso di passività finanziarie (nella prima tabella sotto).
Rispetto alla legislazione vigente, la manovra finanziaria 2024 determina una diminuzione delle spese finali di 124,2 milioni di euro, di cui 72,5 milioni derivanti da modifiche della Sezione II e 51,7 milioni della Sezione I. Il DDL di bilancio integrato propone, dunque, spese finali di competenza per il Ministero pari a 3.536,3 milioni per il 2024 – ripartite tra spese correnti (52,2%) e spese in conto capitale (47,8%) – e dunque pari allo 0,4% della spesa finale della Finanziaria, come già nel 2023, e minore di quelle previste nel 2022, pari allo 0,5 per cento. Tuttavia rispetto alla legge di Bilancio 2023, il disegno di legge di bilancio 2024-2026 espone un decremento, nel 2024, in termini assoluti, pari a 297,1 milioni di euro.

SPESE FINALI E STANZIAMENTI COMPLESSIVI DEL MIC PER GLI ANNI 2024-2026

Loading…

Previsioni di spesa sui Programmi

La spesa complessiva del MiC è allocata su tre macro missioni:
a) la Missione 1 – Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici che con 3.277,5 milioni rappresenta il 92,4% della spesa totale del dicastero, in diminuzione rispetto al 2023 di 117,6 milioni di euro (nella tabella sotto: – 72,5 + – 45,1 milioni);
b) la Missione 2 – Ricerca e innovazione, per cui sono stati stanziati 129,7 milioni di euro, in calo di 3,8 milioni (nella tabella sotto: -0,1 + -2,9 milioni);
c) la Missione 4 – Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, per la quale sono previsti stanziamenti complessivi per 139 milioni, anche questi in diminuzione di 2,9 milioni rispetto al 2023.

ANALISI DELLE PREVISIONI DI SPESA PER L’ANNO 2024 PER MISSIONI/PROGRAMMI

Loading…

La Legge di Bilancio apporta alcune modifiche alla legislazione vigente, con interventi sia di Sezione I che di Sezione II (come illustrato nella tabella qui sopra). Relativamente alle modifiche di spesa della Sezione I del Bilancio di Stato, dedicata alle innovazioni legislative volte al raggiungimento degli obiettivi programmatici indicati nel DEF, le ‘novità’, se così possono essere definite, riguardano la diminuzione di 50 milioni di euro annui del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, che passa da 750 milioni a 700 milioni di euro. Sono, invece, in aumento gli stanziamenti per campagne di scavi archeologici a Pompei e in altri parchi nazionali pari a 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2024 (arti. 1 comma 333) e per la manutenzione ordinaria degli stessi parchi per una spesa di 10 milioni di euro annui (art. 1 comma 336). Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale è in aumento di 1,694 milioni di euro annui (art. 1, comma 340), mentre il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo (art. 1, comma 632, L. 29 dicembre 2022, n. 197) è rifinanziato per un importo di 6,794 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 (art. 1, comma 341).

Il Ministero della Cultura ha altresì deciso di posticipare in parte l’attuazione del Piano complementare PNRR-MIC rimandando quindi agli anni futuri la spesa di 100 milioni di euro prevista per il 2024, riducendo il budget a 267,3 milioni di euro. Si tratta di una somma confluita nel 2024 a seguito delle modifiche introdotte dalle finanziarie precedenti in deroga come disposto dell’articolo 1, comma 2, lettera d) del D.L. 59/202 (Piano nazionale per gli investimenti complementari) che prevedeva per il Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali una somma complessiva di 1.455,24 milioni di euro (2021-2026) da ripartire: 207,7 milioni di euro per l’anno 2021, 355,24 milioni di euro per l’anno 2022, 284,9 milioni di euro per l’anno 2023, 265,1 milioni di euro per l’anno 2024, 260 milioni di euro per l’anno 2025 e 82,3 milioni di euro per l’anno 2026.
Restano immutati gli stanziamenti per le azioni di tutela del patrimonio culturale previste dalla finanziaria del 2018, mentre nei prossimi anni gli investimenti si ridurranno a zero per il 2025 e a soli 19 milioni per il 2026.



Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *